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Just Transition: una questione di filiera

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  • INFO POINT
  • Di Silvano Lova
  • Dove: Roma

A Roma, nella sala Sassoli di Palazzo Venezia, organizzata dal Parlamento Europeo e da RemTech Expo una giornata per discutere di Just Transition e del ruolo della filiera

L’attenzione alla transizione ecologica ed energetica è ormai diventato un elemento ineludibile in tutti gli aspetti della vita degli Europei, sia dal punto di vista di ogni segmento industriale sia da quello del cittadino di tutti i giorni. L’attività della Commissione Europa e del Parlamento Europeo ha portato a definire uno strutturato corpus normativo volto a ridurre l’impronta ambientale e, più in generale, le emissioni dei Paesi membri; questo importante e ambizioso progetto ha un orizzonte temporale sfidante, prevedendo entro il 2050 una drastica trasformazione del nostro sistema economico, industriale e sociale, che coinvolgerà ogni aspetto della vita dei cittadini europei, dai trasporti alla produzione industriale, dalla filiera della gestione del rifiuto.

La trasformazione del nostro intero stile di vita, verso una direzione più sostenibile appare alla gran parte degli Europei, un processo non solo ineludibile, ma anche connotato da espetti etici e sociali fortemente interconnessi.

Se la direzione appare chiara ormai a tutti, ci sono interpretazioni differenti dal punto di vista del percorso da seguire per arrivare a questo risultato. In molti infatti in Europa si sono posti il problema dei costi che questo storico processo di trasformazione comporta, costi che impattano non solo al livello degli Stati, ma anche a quello del singolo cittadino. Soprattutto le fasce di popolazione più deboli devono essere tutelate, per non rischiare di creare un importante solco tra chi riuscirà a rimanere e chi verrà escluso.

Ed è per questo che, come Bolab, abbiamo partecipato al convegno sulla Just Transition, promosso a Roma, presso la prestigiosa sede Esperienza Europa-Davide Sassoli a Piazza Venezia, dall’Ufficio del Parlamento Europeo, in collaborazione con Ferrara Expo e RemTech Expo - Hub Tecnologico Ambientale. Gli onori di casa sono stati espletati con i saluti istituzionali di Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, di Francesca Cigarini, affari politici e relazioni istituzionali della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e e di Silvia Paparella, consigliere delegato di Ferrara Expo e RemTech Expo - Hub Tecnologico Ambientale.

Ma cos’è la Just Transition? Una prima spiegazione arriva direttamente dal titolo dell’incontro e cioè:  una giusta (e noi aggiungiamo inclusiva) transizione ecologica ed energetica per l’UE e per l’Italia. Ovviamente la partecipazione di RemTech Expo (da anni la manifestazione di Ferrara Expo specializzata in questi temi) ha contribuito a declinare il quadro principale attraverso l’analisi di temi come la mobilità sostenibile e l’economia circolare, ma tutti gli interventi hanno portato l’accento sulla necessità di mettere in campo interventi, procedure e tecnologie che consentano di ‘non lasciare indietro nessuno’.
Solo per dare alcuni parametri di riferimento, il fondo Just Transition prevede una dotazione di 150 miliardi di euro da utilizzare entro il 2027 proprio per organizzare la transizione energetica in modo bilanciato, con lo scopo principale di approdare ad un’economia verde globale ed egualitaria, sostenendo mediante sovvenzioni i settori che sono ritenuti maggiormente sensibili ed esposti alle conseguenze della transizione verso la neutralità climatica, anche a causa della loro connessione e dipendenza dai combustibili fossili.
Un primo fattore da sottolineare, ancor prima di riportare alcuni interventi tenutisi nella giornata, è stata la partecipazione estremamente trasversale al tavolo dei relatori, anche a testimonianza di quanto il tema sia sentito dall’intera società civile.

Silvia Paparella, consigliere delegato di Ferrara Expo e RemTech Expo

La giornata, infatti, organizzata su due tavoli di discussione, il primo moderato dal colonnello Aldo Papotto, subcommissario di Governo per la bonifica delle discariche, mentre il secondo dal direttore di Askanews Gianni Todini, ha visto la partecipazione e gli interventi (in presenza o in remoto di numerosi eurodeputati: Francesca Peppucci, PPE-FI, Beatrice Covassi, S&D-PD, Fabio Massimo Castaldo, Renew-Azione, Rosa D’Amato, Verdi/ALE, Marco Campomenosi, ID-Lega e Susanna Ceccardi, ID-Lega a cui si è aggiunto l’intervento del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e quello del sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri Alessandro Morelli.
Oltre agli esponenti politici è stata fitta e qualificata la partecipazione di stackeholder industriali di assoluto primo piano ai quali sarà affidata la difficile opera di messa a terra di quanto pianificato dal Parlamento europeo per i propri specifici settori: durante i lavori sono quindi intervenuti Massimo Claudio Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia; Giovanni Battista Raggi, presidente di Amiu, Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana; Paolo Glerean di Aliplast-Gruppo Hera; Giuseppe Ricci, direttore generale di Energy Evolution di Eni; Simone Nisi, direttore Affari Istituzionali di Edison; Maria Paola Quaglia, responsabile legislativo Affari istituzionali Italia di Enel e Davide Cucino, EU Affairs Director di Fincantieri.
 

Emerge con evidenza dal convegno un binomio fondamentale: da una parte l’esigenza di raggiungere gli obiettivi sfidanti del 2050 con un approccio non ideologico che prenda in considerazione ogni strada possibile che contribuisca al processo stabilito dall’UE senza paraocchi privilegiati per uno per un altra soluzione (ovviamente a parità di perimetro di riduzione dell’impatto ambientale), dall’altra la necessità di una visone olistica, che inserisca ogni grande filone di intervento in un approccio più generale che tenga anche in considerazione gli impatti sociali e economici complessivi (senza dimenticare che l’Europa è parte di un Pianeta in cui gli approcci degli altri attori non sempre sono congruenti con quelli del nostro Continente e alcuni interventi che non tengono conto di questo aspetto rischiano di diventare controproducenti).

La volontà emersa anche dal convegno di tutti gli stakeholders (ovviamente con sfumature diverse a seconda della provenienza culturale e politica) è quella di avere un futuro in cui l’impatto delle filiere inquinanti sia drasticamente ridotto, in ogni suo aspetto.Una volontà sottolineata anche dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel suo intervento: “Non ci sono dubbi che l’obiettivo che ci poniamo con forza e che ci spinge ad agire con altrettanta determinazione sia quello della decarbonizzazione".
 

"Si tratta di centrare gli obiettivi stabiliti per il 2050; non solo si tratta di ottemperare anche alle varie milestones fissate dall'Unione Europea e dagli accordi definiti dalla COP28, arrivando a decarbonizzare tutti i segmenti principali dell’economia, quello delle costruzioni e del patrimonio costruito, quello dell’autotrasporto e del trasporto merci e, infine, quello del segmento agricolo”.
Continua Frattin: “Sono questi i tre principali settori di intervento che dobbiamo perseguire con più determinazione, senza dimenticare anche ogni altro comparto economico. La sfida è ineludibile: siamo di fronte a un cambiamento epocale, registriamo la tropicalizzazione del nostro clima, questa con gravi conseguenze sul ciclo dell’acqua e delle sulle piogge. Oggi piove un quinto di giorni in meno all’anno rispetto al passato, ma il quantitativo dell’acqua piovana è sempre lo stesso, richiedendo importanti interventi di adeguamento per gestire al meglio i nuovi volumi, senza dover assistere agli eventi tragici che abbiamo visto anche lo scorso anno. Si tratta di lavorare per trovare nuovi equilibri: sostenibilità, giusta transizione, necessità di mettere a punto azioni giuridiche, che significa oneri che il Governo si deve assumere, ma anche azioni concrete dei tanti soggetti che partecipano al processo decisionale, azioni che devono portare le imprese, in senso lato, a modernizzare le loro attività di produzione, ma anche i cittadini a percepire la necessità di essere equilibrati e di essere impegnati nella tutela di quello che è il prezioso patrimonio di biodiversità che al nostro Paese".
 

Il Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Frattin ha partecipato all'evento Just Transition organizzato da Parlamento Europeo e RemTech Expo a Roma lo scorso 26 mrzo 2024

Nell’ambito del Just Transition Fund sono, infatti, state indicate per il nostro Paese, le aree della Provincia di Taranto e del Sulcis Iglesiente. Gli investimenti del JTF per l’Italia sono concentrati, quindi, in queste due aree del Paese mediante la realizzazione di un Programma Nazionale JTF la cui Autorità di Gestione è in capo all’Agenzia per la coesione territoriale.
Per ciascuna area sono definiti i relativi Piani territoriali, previsti dall’art. 11 del Regolamento UE 2021/1056, disegnati in coerenza con il Piano Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che definisce le linee guida italiane per decarbonizzare l’economia e raggiungere la climate neutrality entro il 2050.
Proprio uno degli attori principali di uno di questi due progetti ha partecipato, in qualità di uditore alla giornata del 26 marzo; nella Sala Sassoli, in prima fila era infatti presente  Vito Felice Uricchio, Commissario Straordinario per le bonifiche per la città di Taranto che, a bolab ha sottolineato come: “La filosofia operativa e strategica alla base del JTF è un’occasione unica: seguire un percorso che ci porti a una ‘Transizione giusta' è una fondamentale opportunità da cogliere senza esitazione, perché ci consente di vincere tutti. A Taranto il JTF ha previsto uno stanziamento di 795 milioni; risorse che ci consentiranno di dare una fortissima spinta innovativa, volta a dar forma a un nuovo modello di sviluppo, basato su principi di economia verde più sostenibile, in grado di portare vantaggi a tutti (nessuno escluso) i soggetti coinvolti. Se riusciremo, come sono convinto, a utilizzare al meglio queste risorse, come ho detto prima: vinceremo tutti”.
 

Vito Felice Uricchio, Commissario Straordinario per le bonifiche per la città di Taranto

Silvano Lova

Direttore Generale dei portali PromisedLands.it, gowem.it, bolab.it