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La strada delle acque reflue

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Sul cantiere di Adriacos a Udine per seguire la realizzazione di uno scolmatore per le acque reflue

Il ciclo delle acque e la sua gestione virtuosa sono al centro dell’agenda delle amministrazioni di ogni ordine e grado (dai Comuni fino ai Ministeri competenti); sempre più spesso l’acqua viene chiamata l’Oro blu e si moltiplicano le richieste di migliorare la rete distributiva per ridurre gli sprechi che, in alcune Regioni italiane, arrivano e superano il 50% dell’acqua distribuita.

C’è però un’altro aspetto, altrettanto importante, dato che impatta direttamente sull’inquinamento delle risorse idriche e dei mari: la raccolta delle acque reflue dei centri urbani e delle aree industriali. Un elemento spesso sottovalutato che richiede anch’esso una pianificazione importante di investimenti da parte delle Amministrazioni più avvedute.

Ed è proprio questo il focus dell’articolo di oggi con il quale vi portiamo in Friuli Venezia Giulia per seguire il cantiere del nuovo collettore delle acque reflue di Udine Sud, realizzato dalla  Adriacos Adriacos di Latisana.

Il progetto esecutivo è stato messo a punto dal  CAFC , il Consorzio per l’Acquedotto del Friuli Centrale, con l’obiettivo di alleggerire il carico idrico della rete fognaria di Udine in caso di eventi di piena. Il bando di appalto è stato appunto aggiudicato a Adriacos e prevede l’adescamento delle acque reflue attraverso appositi sollevamenti su via Cussignacco per condurle attraverso un’apposita canalizzazione di ampia sezione, direttamente al canale San Osvaldo.

Focus sugli attraversamenti

Il cantiere esecutivo prevede la realizzazione di una condotta interamente interrata realizzata in scatolari in c.a. con sezione 3x2 metri, per una lunghezza complessiva di oltre 1.400 metri lineari. Il processo costruttivo prevede lo scavo con mezzi meccanici, la posa della condotta su substrato stabilizzato in ghiaino spaccato 0-30 e messo a quota tramite sistemi laser, riempimento e copertura dello scavo con il terreno vegetale precedentemente rimosso in fase di scavo e accumulato in cantiere.

Pur articolandosi in un’area prettamente a vocazione agricola, il tracciato ha richiesto la gestione di numerosi attraversamenti (linee gas e altre reti) realizzati con attraversamenti aerei e cavallotti; il cantiere era reso più complesso dalla presenza di due interferenze di notevole importanza; l’attraversamento della strada provinciale SR94 che raccoglie il traffico tra la città di Udine e un’importante zona industriale gestito con interruzione temporanea del traffico e scavo aperto e, ancora più importante, l’attraversamento della linea ferroviaria.

In quest’ultimo caso si è optato per l’attraversamento con la tecnica dello spingitubo. Il monolite in c.a. da posare è stato gettato fuori opera e poi spinto al disotto del sedime ferroviario senza interromperne la normale attività.
Il cantiere, sotto la direzione lavori dell’ing. Michele Mion di CAFC, ha una durata prevista di 300 giorni naturali e consecutivi, a partire dal dicembre 2022, con una grande milestone principale rappresentata dall’attraversamento del sedime ferroviario.

Un considerevole anticipo

Adriacos ha dedicato al cantiere in media una squadra operativa di cinque persone, aumentando l’impegno, per determinate lavorazioni e quando le condizioni meteo lo consentivano, a due squadre per un totale di 10 persone. In questo modo non solo si è rispettato il cronoprogramma di cantiere previsto dalla Committenza, ma si è anche accumulato un considerevole anticipo sulle tempistiche di lavoro previste.

Senza fermare i treni

L’attraversamento della linea ferroviaria è stato l’intervento più complesso realizzato lungo il tracciato. Il progetto esecutivo, infatti, prevedeva la realizzazione dell’opera senza interrompere il traffico ferroviario soprastante (due binari, il primo gestito da RFI e il secondo da Cosef).

Per realizzare l’intervento in sicurezza, è stato utilizzato un sistema brevettato dalla Petrucco di Cividale del Friuli (subappaltatore di Adriacos) chiamato Ponte Verona che prevede l’appoggio e il sostegno provvisorio dei binari ferroviari su un ponte provvisorio, garantito dall’infusione di serie di micropali.
La tipologia dei micropali impiegata prevede elementi con anima in acciaio S355 di 168 mm di diametro con spessore 12 mm, aventi una lunghezza di 12 metri lineari. Sui micropali sono stati posati quattro plinti in c.a., due per lato dell’attraversamento, di 60x60x60 cm; la larghezza complessiva del ponte provvisorio risultava, misurato sull’asse dei plinti, 780 cm.

L’intero iter di realizzazione dei micropali è stato eseguito durante le ore notturne, mentre la spinta è stata effettuata durante le ore diurne dato che il Ponte Verona è in grado di garantire la velocità di esercizio dei convogli ferroviari di 80 km/orari.

Una volta completata la realizzazione del ponte Verona si è proceduto alla spinta del manufatto (sezione 380x380 cm, lunghezza complessiva 2.054 cm), con appositi martinetti, appoggiati su un muro reggispinta in c.a. (430x80 cm), per una spinta totale di varo di 2.395 cm, regimentata da due cordoli guida laterali di 20 cm di spessore.

A varo terminato, si è proceduto al riempimento superiore con calcestruzzo magro e, successivamente, al ripristino del ballast ferroviario, su una sezione longitudinale della lunghezza complessiva di 1000 cm.

Il progetto era completato dalla realizzazione di tre importanti manufatti di collegamento, a monte e a valle della nuova conduttura: due pozzetti (uno a pianta quadrata di lato 400 cm e uno a pianta rettangolare di 800x400 cm) e un pozzetto con sfioratore (pianta 450x300 cm).

La qualità prima di tutto

“Sul cantiere di realizzazione del collettore di sfogo delle acque reflue che da Udine Sud vengono convogliate al canale Sant’Ovaldo - sottolinea il geom. Giorgio Bruni, assistente della direzione lavori per CAFC - l’esigenza era chiara: realizzare nei tempi previsti e nella massima qualità, un’opera fondamentale all’interno del sistema di gestione delle acque reflue della città di Udine”.

“Un lavoro, come dicevo, particolarmente importante perché ci consentirà di mettere nelle condizioni di massima sicurezza tutta la rete di raccolta di Udine Sud”.

Continua Bruni: “Sul cantiere, abbiamo dovuto gestire, in sinergia con Adriacos, con la massima attenzione gli attraversamenti delle infrastrutture esistenti: oltre alla linea ferroviaria, molto ben gestita con la tecnica dello spingitubo, è stata attraversata anche la SR94, in questo caso con scavo a cielo aperto, programmato e gestito per ridurre al minimo la chiusura di un’arteria particolarmente importante per la mobilità locale”.

Conclude Bruni: “A questo proposito, devo sottolineare come i lavori siano stati ben coordinati dall’impresa Adriacos sia per quanto riguarda la gestione materiale sia anche per il rapporto con RFI e Cosef che gestiscono i binari della linea ferroviaria".

"I lavori sono stati eseguiti nel rispetto delle tempistiche concordate, anzi il cantiere si è concluso con qualche giorno di anticipo” .

“Il cuore di questo cantiere è senza dubbio l’attraversamento della linea ferroviaria - sottolinea il geom. Stefano Moretti, direttore di cantiere per Adriacos - realizzato con una canna armata di grande sezione (380 cm) e lunga oltre 20 metri. Per non creare disagi al traffico ferroviario abbiamo deciso, in intesa con la committenza, di realizzare l’attraversamento con la tecnica dello spingitubo che ci ha consentito di rispettare il cronoprogramma, garantendo al contempo la massima sicurezza operativa in cantiere”.

Continua Moretti: “A questo scopo, coadiuvati dalle imprese specializzate che ci hanno aiutato in cantiere, la Petrucco e la Se.Ge.Co. di Venezia, abbiamo scelto la tecnica del Ponte Verona che ci ha consentito di lavorare in tutta tranquillità in presenza del normale traffico ferroviario.
Per noi di Adriacos sono due i parametri fondamentali quando realizziamo opere di questo tipo: garantire la massima sicurezza operativa in cantiere per le nostre maestranze, per gli utenti prossimi e la cittadinanza e, contemporaneamente, assicurare alla Committenza il rigoroso rispetto delle tempistiche concordate, nonché la puntuale osservanza delle prescrizioni qualitative delle opere che ci hanno incaricato di realizzare. Un binomio imprescindibile che ci impegniamo a rispettare ogni giorno e su tutti i nostri cantieri”.

Silvano Lova

Direttore Generale dei portali PromisedLands.it, gowem.it, bolab.it