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Etica, ambiente e rifiuti

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La messa in sicurezza delle discariche, attuata secondo i più moderni standard esecutivi, costituisce senza dubbio una delle attività più qualificanti basate sui criteri di sostenibilità ambientale che devono caratterizzare i processi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Non si tratta soltanto di gestire al meglio i siti in attività, ma, anche e soprattutto, di monitorare con attenzione le discariche che hanno esaurito la propria funzione, in modo da prevenire fenomeni di inquinamento delle zone limitrofe.
Non ci sono dubbi che questa sia un’attività impattante sui bilanci aziendali, che però le aziende più attente svolgono con determinazione, nella certezza che azzerare l’impatto ambientale di tali siti, assume una valenza non solo etica, ma anche sociale e tale da giustificare investimenti importanti.

Uno di questi casi è sicuramente stata la messa in sicurezza della ex discarica Roncajette, nel Padovano, dove il  Gruppo Baldan , su incarico di  AcegasApsAmga S.p.A.  è stato chiamato a intervenire sul primo stralcio funzionale delle opere da realizzare.

Il committente è tra le prime aziende che operano nel settore e vanta un impegno importante in fatto di attenzione alla propria filiera di compatibilità ambientale: AcegasApsAmga S.p.A., nata il 1º luglio 2014 a seguito della fusione tra le multiutilities Acegas di Trieste, Aps di Padova e Amga di Udine, fa parte del  Gruppo Hera che fornisce servizi di distribuzione gas ed energia elettrica, idrici (acquedotto, fognatura e depurazione), ambientali (raccolta e smaltimento rifiuti), illuminazione pubblica, servizi di riqualificazione energetica (ESCo), a circa 3,4 milioni di cittadini e imprese in 317 Comuni italiani, prevalentemente in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nei Balcani (dati 2018).

I lavori in dettaglio

I lavori, la cui esecuzione è iniziata nel gennaio 2022 e si è conclusa nel settembre dello stesso anno, con il sostanziale rispetto del cronoprogramma operativo, hanno riguardato i seguenti iterventi:

  • l’adeguamento del diaframma di contenimento perimetrale, che è stato innalzato alla quota del piano campagna;
  • un primo consistente adeguamento della viabilità interna, per garantire una migliore accessibilità al sito per la manutenzione ordinaria;
  • il parziale adeguamento della copertura (intervento di capping della zona sud), con l’utilizzo di circa 35 mila m3 di terreno
  • il potenziamento della rete di drenaggio superficiale, con la realizzazione di scoline, affiancate a un sistema di pompaggio meccanico, per collettare e allontanare con più efficacia l’acqua meteorica;
  • l’installazione di un sistema di monitoraggio ambientale addizionale in prossimità del diaframma, attraverso la realizzazione di una serie di piezometri, finalizzati al controllo di eventuali dispersioni nelle acque di falda

Insieme, sul cantiere

La collaborazione fattiva fra impresa realizzatrice e Direzione Lavori è uno dei fattori, oltre alla qualità del progetto, alla base della riuscita di qualsiasi cantiere. Ed è per questo che, per parlare dell’intervento di ribaulatura della discarica di Roncajette, diamo la parola al Direttore Lavori, ’ing. Francesco Ruggeri: “Il buon esito dell’intervento è da ricondurre a una sintonia costruttiva ed efficace che si è attivata tra tutti i soggetti che hanno contribuito a realizzare l’opera.
In particolare mi riferisco, oltre ovviamente alla direzione tecnica, all’impresa esecutrice, il Gruppo Baldan, subappaltatore della società Integra di Vicenza. I lavori sono stati consegnati a novembre ’21 ed effettivamente iniziati a gennaio e hanno avuto una durata di circa nove mesi, nel rispetto sostanziale delle indicazioni progettuali in fatto di tempi di esecuzione".

"Le criticità legate alla vicinanza del diaframma esistente allo scolo Roncajette sono state risolte, su suggerimento del Gruppo Baldan con la stabilizzazione del terreno con calce, anziché con la realizzazione delle opere provvisionali previste dal progetto esecutivo".

Problem solving esemplare

Una delle criticità presentatasi, durante lo sviluppo del progetto, è stata subito risolta grazie al suggerimento del Gruppo Baldan che proponeva una stabilizzazione del terreno con calce a causa della troppo vicinanza del diaframma allo scolo di Roncajette.

"Una soluzione, mi preme sottolineare, efficace anche dal punto di vista economico: la Committenza ha risparmiato nel complesso circa 50.000 euro sulla spesa prevista di progetto per queste lavorazioni (circa 210.000 euro)”.

“A conferma del clima di ottima collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera, voglio sottolineare il superamento di alcune piccole criticità relazionali con le proprietà confinanti con l’area del cantiere, quasi sempre presenti nell’esecuzione di questo tipo di lavori. L’attenzione del Gruppo Baldan alle esigenze del territorio ha consentito di mantenere un ottimo equilibrio e di risolvere tali problematiche senza incidere sulla prosecuzione dell’opera”.

"È questo un aspetto fondamentale, nella mia esperienza di direzione lavori: è importante che l’impresa riesca a mantenere sempre un’adeguata informazione verso i soggetti esterni coinvolti, che spesso vedono i lavori come una problematica impattante rispetto al vissuto quotidiano. In questo caso il Gruppo Baldan ha fatto davvero un ottimo lavoro, fornendoci un validissimo aiuto per risolvere nel migliore dei modi i problemi che si erano evidenziati”.

“Sempre su suggerimento del Gruppo Baldan, abbiamo deciso di utilizzare inerti riciclati per realizzare i sottofondi della rete stradale interna della discarica, per un totale di circa 900 metri lineari di tracciati; ciò ha ha consentito di ridurre drasticamente l’impiego di inerti vergini da cava, garantendo comunque ottime portanze al pacchetto stradale”.

“Un chiaro esempio di come l’attenzione all’ambiente, quando si sposa con le capacità progettuali e di messa in opera, può garantire all’opera stessa notevoli livelli qualitativi, sinonimo di durata nel tempo”.

Attenzione al dettaglio

Chi meglio del Project Manager di Heratech, captive di progettazione del Gruppo Hera, per inquadrare meglio le caratteristiche progettuali dell’intervento? Nella sede bolognese di Hera, abbiamo approfondito con l’ing. Enrico Drusiani le principali peculiarità del lavoro svolto per conto di AcegasApsAmga: “parliamo qui del primo stralcio funzionale dell’intervento di messa in maggior sicurezza della ex discarica di Roncajette, che ne prevede il capping mediante una ricopertura con terreno unita alla posa in opera di geomembrana bentonitica impermeabile”.

Sottolinea Drusiani: “L’attività più sfidante del progetto è stata senza dubbio l’innalzamento del diaframma plastico per tutta la lunghezza dello scolo Roncajette, circa 900 metri complessivi. Come Heratech abbiamo sviluppato il progetto esecutivo, sulla base di un definitivo eseguito da AcegasApsAmga.
L’importo dei lavori a base di gara è pari a 1.250.000 Euro e prevede attività di movimento terra per circa 35.000 m3 di riempimenti, 25.000 dei quali in Colonna A e i restanti in Colonna B”.

“Durante le analisi preliminari al progetto esecutivo, abbiamo rilevato che il diaframma plastico era troppo vicino al ciglio dello scolo Roncajette; di conseguenza, abbiamo deciso di realizzare un ulteriore diaframma, della profondità di 3 metri, a supporto dell’innalzamento del diaframma principale (che doveva elevarsi alla quota di 6 metri sul livello del mare)”.

“L’intervento è stato completato dalla realizzazione di due nuovi impianti di sollevamento, con potenzialità di 50 litri/sec ognuno per la raccolta delle acque superficiali provenienti sia dal primo lotto sia dal secondo lotto; entrambi gli impianti saranno raccordati a un sistema di fossi di raccolta rivestiti con funzione anche di laminazione delle acque stesse e collegati con lo scolo Roncajette con una rete di 180 metri di condotte DN600”.

L’orgoglio della qualità

Samuele Baldan , direttore tecnico del gruppo Baldan, racconta così il rapporto con la direzione lavori e la committenza: “Per il nostro gruppo, questa commessa è stata senza dubbio un’occasione importante; siamo infatti orgogliosi di essere stati scelti per la prima volta dal Gruppo Hera per un’opera così importante e delicata.
Un orgoglio che ci ha stimolato ancora di più a fornire la massima qualità in cantiere, utilizzando strumentazioni e dotazioni innovative per garantire la massima qualità della realizzazione ".

Sottolinea Baldan: “Siamo anche molto soddisfatti di aver potuto suggerire migliorie operative in corso d’opera che non solo ci hanno consentito di rispettare fedelmente il cronoprogramma, ma anche di garantire alla Committenza un interessante risparmio finanziario, contestualmente al miglioramento delle caratteristiche prestazionali dell’opera stessa”.

Conclude Baldan: “Un’ultima annotazione: con la direzione lavori di Heratech, unitamente a tutti i tecnici impegnati in cantiere, abbiamo avuto, fin da subito, una sinergia operativa davvero di alto livello”.

Da sinistra: Enrico Drusiani, Samuele Baldan e Francesco Ruggeri

Rispetto dell’uomo e dell’ambiente

L’ing.Francesco Scarano, che in cantiere ha avuto il ruolo di Assistente alla Direzione Lavori per Heratech: “La parte operativa è stata alquanto impegnativa, ma grazie alla collaborazione fra team di direzione lavori, Committenza e impresa Baldan, è stata risolta positivamente.
La parte principale dell’intervento è stato appunto l’innalzamento del diaframma plastico esistente e la contestuale realizzazione di uno nuovo”.

“Siamo partiti da un progetto che prevedeva la realizzazione di una linea di pali soldato lungo le sponde dello scolo Roncajette, ma in corso d’opera si è deciso, su suggerimento del Gruppo Baldan, di accogliere una variante che prevedesse al posto dei pali soldato la stesa di terreno stabilizzato con calce".

"Questa soluzione ci ha portato due vantaggi: da una parte l’eliminazione di rischi di risalita capillare del percolato e dall’altra la prevenzione di fenomeni di infiltrazione sugli strati inferiori da parte dell’acqua piovana”.

“La nuova trincea diaframmata così costruita è stata realizzata, installando due impianti di confezionamento della miscela bentonitica, collocati direttamente sul sedime del cantiere. In questo modo siamo riusciti a evitare di sovraccaricare la viabilità ordinaria con le betoniere che sarebbero state necessarie se si fosse dovuto portare dall’esterno il materiale per realizzare la trincea”.

Conclude Scarano : “Un altro aspetto di mitigazione ambientale che ha caratterizzato questo intervento: il terreno utilizzato per il capping della discarica, proviene da altri siti di scavo del gruppo Hera (preaccumulato di volta in volta in cantiere in attesa di essere utilizzato), in questo modo non abbiamo utilizzato in alcuno modo terreni vergini”.

Silvano Lova

Direttore Generale dei portali PromisedLands.it, gowem.it, bolab.it